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Arriviamo a Stoccolma che sono le dieci e
mezzo circa, dopo essere impazziti per trovare il centro città nel
dedalo di svincoli sul tratto di bretella che collega la città
all’autostrada. Non solo la parola “centro” non compare mai nelle
indicazioni, ma questa specie di superstrada si compone di incroci
pazzeschi senza indicazioni, che formano le piu’ ardite geometrie;
insomma questa città non è fatta per i turisti “on the road”, il rischio
è quello di un esaurimento nervoso. In questo caos ci può capire solo
chi vive qui! Il turista si trova spiazzato, complice anche la lingua
piuttosto ostica. Per fortuna, dopo aver sbagliato strada un paio di
volte, per un’intuizione di Alessio o per caso troviamo un’uscita che ci
porta davanti alla stazione ferroviaria, dove ricordo l’esistenza di
piu’ uffici informazione. Infatti troviamo proprio all’interno della
enorme struttura di vetro, la “Vicking Line”, la compagnia che ci
porterà in Finlandia. Troviamo posto per la sera stessa: il traghetto
partirà alle otto e dovremo essere al porto un’ora prima per il check
in.
Passiamo quindi la giornata a passeggiare per Stoccolma.
Stoccolma è una città che si sviluppa su miriadi di isolette ed è
proprio questo il suo fascino: vedere i suoi palazzi maestosi
riflettersi nelle acque del Baltico.
Dalla stazione, il centro storico si raggiunge facilmente percorrendo
lunghe vie molto commerciali, in cui brulicano i turisti, soprattutto
italiani. Attraversiamo un ponticello che ci porta nell’isoletta che
accoglie un centro storico molto turistico, con mille negozietti di
souvenir. E’ comunque pittoresco osservare le tipiche case nordiche,
colorate di ocra e rosso a formare vicoli in penombra, stretti ed
irregolari.
Attraversando i numerosi ponti che collegano le varie parti della città,
non si può fare a meno di ammirare il profilo della città con le sue
torri aguzze che troneggiano sul mare; è una città imponente, maestosa,
molto aristocratica.
Decidiamo di visitare il Museo Vasa, che si trova dalla parte opposta
della città.
Lungo il cammino ci imbattiamo nel cambio della guardia, essendoci
trovati nelle vicinanze del Palazzo Reale. Così assistiamo ad una
cerimonia a mio parere abbastanza ridicola nonchè estenuante, con le
vecchiette (ovviamente italiane) che sgomitano per avere il posto in
prima fila dopo aver aspettato ben due ore l’evento.
Il Museo Vasa, che raggiungiamo verso l’una, è stato costruito intorno
ad un magnifico veliero, il Vasa appunto, affondato nel 1600 e ritrovato
pochi decenni fa.
Il Museo è una struttura moderna, asimmetrica, dalla quale fuoriescono
gli alberi del veliero.
Il Vasa è davvero bellissimo, è difficile distogliere lo sguardo da
qualcosa di così grandioso, però, a parte questo, il resto non merita
molto, ci sembra un inutile riempitivo.
Dopo una breve sosta nel parco adiacente il museo, ritorniamo verso il
centro, però percorrendo strade diverse della città vecchia, a dire il
vero poco frequentate. Ebbene, queste strade si sono rivelate una
bellissima sorpresa: proliferano, infatti, negozietti di artigianato
artistico veramente notevoli. Ci sono oggetti molto fantasiosi, altri
meno, ma tutti rigorosamente artigianali; tra questi la cosa piu’
curiosa è stato il negozio di una ragazza che vende sculture di
ghiaccio, alcune delle quali esposte in una vetrina che è anche un
congelatore. C’è da chiedersi chi le compri con questo caldo! Ovviamente
io avrei girato per ore tra questi negozi, ma dovevamo cercare e
soprattutto trovare il porto, impresa non facile in macchina! Infatti,
pur avendo capito le strade da percorrere per arrivarci il piu’
facilmente possibile, i lavori sulla strada a grande scorrimento che ci
dovrebbe condurre al porto, ci costringono a delle deviazioni che ci
portano alla disperazione...alla fine ricompaiono per fortuna le
indicazioni e ci troviamo al check in puntuali.
Vedere Stoccolma che si allontana a bordo di una di queste navi è un
vero spettacolo: sfilano i palazzi antichi, nobili nella luce di un
lunghissimo tramonto e poi, quasi che la terra non ti voglia lasciar
partire, continua ad accompagnarti con le sue lunghe braccia fatte di
isole e penisole, spesso nudi scogli con un fitto bosco di pini ed abeti
a galleggiare sull’acqua calmissima. Contiamo decine e decine di isole
mentre ci allontaniamo e, sullo sfondo, la città in controluce con le
sue forme armoniose, cupole, tetti e guglie...le isole non finiscono mai
e noi stiamo lì a guardarle finchè si fa buio. |
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